Sbarcano tutti in Sicilia, chi di passaggio, molti per prendere qualcosa, pochi per restarci.
Sbarcano i migranti disperati e non sanno a cosa vanno incontro nei centri di accoglienza, ma contano di non essere rispediti a casa loro, e quindi chi può si dà alla fuga. E tra i migranti, a quanto pare, ben mimetizzati terroristi dell’Isis che di certo non hanno voglia di farsi identificare e anche loro scompaiono per le contrade siciliane e italiane.
Sbarcano gli sceicchi e comprano pezzi di patrimonio isolano.
Sbarcano i russi e comprano pezzi di petrolchimico e cercano di mettere le basi con pompe di benzina già in alcune province.
Sbarcano i cinesi e cercano di monopolizzare il commercio spicciolo, con l’intento di mettere e fare crescere (o nascere) i loro figli con una nuova nazionalità.
Gli statunitensi sono già sbarcati nel lontanissimo 1943, e dopo pochi anni hanno pensato bene di insediarsi in maniera stabile nella Terra del sole con tanto di agguerrite installazioni militari.
Ora sbarcano pure i “nordisti” di Salvini convinti, e non a torto, che possono prendere a piene mani voti, adesioni e simpatie, ovviamente con intenti non opportunistici ma semplicemente politici…
Chi sbarcherà ancora in Sicilia? Quelli della ferocia inumana dell’Isis sono alle porte, a un tiro di schioppo: è solo questione di tempo, appena si saranno consolidati in Libia e in altri territori dell’area mediterranea, cercheranno di varcare la “porta d’ingresso” dell’Europa, la Sicilia, per proseguire nella loro atroce conquista del vetusto e indifferente mondo Occidentale. Le avanguardie dell’Isis non sono costituite solamente da quei presunti terroristi segnalati e ora ricercati, ma anche da quei fanatici “occidentali” che credono d’aver trovato la loro luce nelle farneticanti leggi della Jihad islamica, aderendovi senza pensarci troppo. Anche dall’Italia partono per arruolarsi nelle compagini del terrore: sarebbero quarantotto, mentre il Viminale l’estate scorsa aveva sostenuto fossero soltanto due quelli di nazionalità italiana. Il quotidiano “Repubblica” sostiene che “i nostri connazionali che hanno ceduto al fascino perverso del radicalismo islamico sono in realtà più di quanti ne avesse dichiarati il ministero dell’Interno“.
Non si deve sostenere (e neppure ipotizzare) che il flusso continuo di migranti costituisce una vera invasione: sulla disperazione di chi cerca di allontanarsi da guerre e massacri non si può dissertare. Gli ultimi duecento migranti sono stati salvati dalla Marina militare greca al largo del Peloponneso: si sono rifiutati di sbarcare in Grecia e hanno preteso di essere “accompagnati” a rimorchio in Sicilia: sono stati accontentati. Sbarcheranno anche loro in Sicilia: ci resteranno? Poco importa, anche sulla loro presenza-soggiorno c’è chi ha avuto modo di speculare e trarne profitto. C’è da chiedersi se fra gli ultimi arrivati ci sarà qualcuno che si farà fotografare, come è accaduto con gli attuali ricercati, con il volto coperto e il kalashinkov imbracciato…